Ragade Anale

Trattamento chirurgico per Ragade Anale

ragade anale

Cos’è la Ragade Anale

La ragade anale è un’ulcera, ovvero una ferita, del canale anale: si associa il più delle volte ad una contrattura dello sfintere anale interno che produce un aumento della pressione del canale anale.

Ne consegue un ridotto flusso ematico e una difficile guarigione della ferita. Talvolta la ferita può associarsi anche ad un ascesso in quella sede per cui in questo caso non guarirà spontaneamente o con terapia medica ma solo con terapia chirurgica. L’intervento, d’altra parte, si rende necessario anche in caso di fortissimo dolore resistente alle terapie o in caso persistenza della sintomatologia nonostante le terapie eseguite.

Trattamento chirurgico per Ragade Anale

Come si esegue

L’intervento chirurgico per la risoluzione della ragade anale varia a secondo dello stadio della malattia e può essere realizzato mediante
Sfinterotomia interna laterale sinistra o destra, indicata nelle forme con ipertono (irrigidimento) sfinterico interno e consistente nella sezione parziale del muscolo sfintere interno;
Sfinterotomia interna posteriore, indicata nei casi di concomitante ascesso (raccolta di pus) intersfinterico posteriore, consiste nella sezione parziale del muscolo sfintere interno col fine di drenare l’ascesso;
Asportazione della ragade anale con o senza anoplastica, indicata nella ragade cronica senza ipertono sfinterico e consistente nella escissione (asportazione) dei margini e del fondo della ragade con o senza riparazione della ferita ;
Asportazione della ragade anale con o senza anoplastica e sfinterotomia interna laterale, indicata nelle ragadi croniche con ipertono sfinterico e consistente nella escissione della ragade, con o senza riparazione della ferita, e sezione parziale del muscolo sfintere interno;
Infiltrazione con sostanze ad azione locale indicata sia per il trattamento del dolore che della promozione della guarigione della ragade anale. Può essere associata alle suddette procedure oppure essere condotta singolarmente.

Nel caso in cui si constatassero delle difficoltà ad eseguire l’intervento chirurgico proposto verranno poste in atto tutte le pratiche ritenute idonee per portare a termine l’intervento nella migliore sicurezza anche modificando, ove necessario, il programma terapeutico prospettato.

Rischi e possibili complicanze

Come per tutta la chirurgia, anche questi interventi non sono esenti da rischi: non è possibile quindi garantire l’assenza di complicanze, soprattutto in caso di presenza di malattie sistemiche (soprattutto metaboliche) o specifiche di organo che possono compromettere le capacità di riparazione e cicatrizzazione dei tessuti).

Complicanze post-operatorie a breve termine

Sanguinamento postoperatorio precoce (entro le 12/24 ore dall’intervento) che in alcuni casi potrebbe richiedere una revisione chirurgica;

Formazione di ematomi con possibile sovrainfezione e ascessualizzazione, che potrebbero richiedere il drenaggio( svuotamento), la revisione (reintervento) chirurgica con eventuale confezionamento di una stomia solitamente temporanea ;

Difficoltà temporanea a trattenere i gas e/o le feci, che regredisce in genere entro 3-4 settimane;

Ritenzione urinaria, che potrebbe richiedere l’applicazione di un catetere vescicale (Rischio statistico del 10%);

Dolore postoperatorio, in genere controllabile con terapia antalgica; -Suppurazione delle ferite chirurgiche.

Complicanze intermedie e tardive:

Sanguinamento post-operatorio tardivo(anche dopo 15 giorni);

Disturbi della continenza, soprattutto in soggetti anziani o con presenza di preesistente alterazione della stessa;

Dolore prolungato o cronico;

Ritardo o mancata guarigione della/e ferita/e e/o della ragade;

Recidiva (ripresentazione) della ragade.

Complicanze rare:

Sepsi (infezione generalizzata) pelvica, che potrebbe richiedere una revisione chirurgica e il confezionamento di una stomia solitamente temporanea.

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Risultati attesi

L’obiettivo della Chirurgia della Ragade anale risulta la risoluzione dei sintomi lamentati dal paziente e quindi il miglioramento della qualità della vita del paziente. La risoluzione dei sintomi si accompagna ad un atto che vede la modificazione del quadro anatomico alla base delle problematiche riferite. Talvolta però alla correzione anatomica, seppur eseguita in maniera ineccepibile, può non corrispondere una guarigione completa e risoluzione completa dei sintomi riferiti.

Indicazioni post procedura chirurgica

Indicazioni post procedura chirurgica:
Si raccomanda di astenersi da l’attività sportiva, dal sollevamento di pesi importanti e dall’attività sessuale fino a completa guarigione delle ferite.

Alternative possibili:

Ogni possibile alternativa alle sopra elencate procedure rientra nel bagaglio culturale del Chirurgo Proctologo ma, non Le sono state proposte data la scarsa efficacia per il Suo caso specifico. Eventuali alternative terapeutiche che dovessero essere considerate “migliori” in particolari e rari casi selezionati, vengono discusse singolarmente con ciascuno dei pazienti.